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 Stato di assedio e morti al Newroz
Notizie dalla delegazione di osservatori italiani a Van
(ricevuto da Silvana Barbieri)
     
   
     
 

Durante la giornata del 21 Marzo la tensione e' andata aumentando. Tutti i responsabili delle associazioni incontrate dalla delegazione italiana hanno auspicato, fino all'ultimo, che il divieto al Newroz venisse revocato.

Durante la mattinata i dirigenti del DTP [partito kurdo che è entrato nel Parlamento turco alle ultime elezioni politiche del 2007 con 21 deputati, ndr] erano ancora possibilisti. Con il trascorrere delle ore la situazione è peggiorata. Nel tardo pomeriggio, il presidente dell'associazione degli avvocati di Van ha salutato preannunciando che per il Newroz si prevedevano attacchi della polizia, in quanto il divieto non e' stato revocato. Alle ore 20 abbiamo appreso che vi erano state cariche al Newroz di Nusaybin, Urfa e Dersim. Ad Hakkari l'altra parte della delegazione italiana ci riferiva che la trattativa tra la prefettura e gli organizzatori del Newroz si e' protratta inutilmente fino a tardi, il divieto resta in vigore. A Van, dalle ore 22, sono in corso perquisizioni e arresti in vari quartieri della città.  Gli avvocati hanno istituito una unita' di crisi insieme all'associazione Tuyad-der (associazione dei familiari detenuti politici). Il Consolato italiano e' stato allertato; e' stato richiesto di vigilare sull'incolumità della delegazione di osservatori italiani,  presenti in Kurdistan. Gli organizzatori del Newroz  hanno dato appuntamento per il 22 marzo, alle ore 10 sotto la sede del DTP.

Fin dalle prime ore del mattino di oggi (22 marzo) la gente ha iniziato a presidiare la sede del DTP. Le strade si sono riempite di gente, decisa a festeggiare il Newroz, nuovamente vietato. L'intera città di Van è posta sotto assedio. Il dispiegamento di forze dell'ordine è imponente e massiccio. Polizia, corpi speciali, gendarmi, molte le guardie in borghese, tutti armati di bastoni di ferro, lunghe mazze di legno nodose, manganelli di tutti i tipi ed armi da fuoco. Le cariche violentissime della celere (tipo robocop) contro i manifestanti sono state immediate, ripetute e continue. La polizia ha pestato violentemente ed indistintamente tutti: donne, uomini, giovani e anziani. Le mazze di legno hanno colpito ripetutamente teste e gambe, anche su persone a terra. Durante le prime cariche la nostra presenza ha disturbato la polizia che con fare minaccioso ha intimato di allontanarci "per la nostra incolumità con il dovere di proteggerci".

Al nostro rifiuto, in quanto osservatori, e' stato replicato che era vietato stare per le strade. La polizia ci ha allontanato a spintoni, mostrando i passaporti abbiamo ribadito di voler osservare. Ci hanno trascinato a forza dentro il pullman della polizia, brandendo i manganelli e prendendoci a calci e pugni. Ad uno di noi e' stata lussata la spalla. Dentro il pullman la nostra guida, stretta al collo, e' stata presa a pugni per farla scendere. Siamo riusciti a trattenerlo ed e' stato minacciato: "Con te ci vediamo dopo..."

Strada facendo, ci hanno trasbordato su un taxi perchè il pullman non riusciva a muoversi in mezzo agli scontri e il commissariato, verso il quale ci stavano portando era gia' pieno! Piccoli gruppi di manifestanti, sparsi per tutta la città stanno tuttora fronteggiando le forze dell'ordine. E' iniziata la caccia all'uomo. Dalle finestre dell'albergo, nel quale siamo stati rinchiusi a forza dalla polizia, assistiamo impotenti a pestaggi, vediamo persone trascinate a forza dentro le auto della polizia, blindati che sfrecciano e lanci di lacrimogeni. I dirigenti delle locali sezioni del DTP sono stati arrestati, le sedi sono state assaltate e devastate. Molti i feriti, alcuni da arma da fuoco.

Apprendiamo in questo momento che ci sono stati tre morti, che gli ospedali sono stracolmi di feriti, alcuni dei quali vengono medicati in ambulatori. Molti quartieri sono sotto assedio nessuno può entrarvi e uscirne. Stanno sparando contro le case. Ci telefona la sindaca di Bostanici comunicando che i dirigenti del DTP di Van sono da tre ore sequestrati dentro la loro sede e la polizia prosegue la devastazione.

Una parte della delegazione di ritorno da un incontro con la stampa nella sede dell'IHD (Associazione Diritti umani) ci informa che si registrano tantissimi feriti, di cui 20 da arma da fuoco. La polizia è entrata dentro una scuola per la preparazione agli esami universitari, si è schierata nel corridoio su due file parallele, e man mano che gli studenti uscivano sono stati tutti pestati a colpi di manganello; caduti a terra sono stati presi a calci ovunque. Molti sono minorenni. L'IHD ha dichiarato che la repressione e la violenza di oggi non si e' registrata neppure nei terribili anni Novanta.

Alle ore 16.10 (ora locale) la nostra delegazione di Hakkari (4 persone) diretta a Van per ricongiungersi con noi e' stata fermata a due posti di blocco. dopo 10 km e' stata raggiunta dalla polizia che gli ha intimato di tornare indietro, siamo in attesa di notizie.

http://gazetevan.com/detay.asp?hid=1574


A questo indirizzo puoi vedere una parte di quello che e' successo a Van.  La delegazione italiana in osservazione per le zone di Hakkari e Van si era divisa per coprire le celebrazioni nelle due aree, la parte rimasta ad Hakkari sta tentando di raggiungere Van, ma è stata bloccata lungo il tragitto ad un check-point della Gendarmeria.

La delegazione italiana presente a Nusaybin (città nel sudest della Turchia al confine con la Siria) riporta che oggi, in seguito alla manifestazione, la polizia in assetto anti-sommossa ha attaccato pesantemente con colpi di arma da fuoco, lacrimogeni e mezzi blindati la folla presente provocando feriti e forse morti, anche se non si hanno ancora notizie certe. I partecipanti italiani alla delegazione stanno bene e sono confinati per motivi di sicurezza nell'hotel in cui risiedono.

Tutt'ora la situazione risulta caotica e sono in corso le operazioni della polizia e dell'esercito turco nella zona. A Diyarbakir i deputati del DTP, Leyla Zana e il Sindaco sono stati posti sotto inchiesta a causa dei discorsi proferiti ieri durante la celebrazione. Il Newroz è stato vietato in diverse città del Kurdistan turco e in generale il clima è di incertezza, paura e forte tensione.

 
     
Leggi tutto il report della delegazione italiana di osservatori al Newroz 2008 dal sito www.newrozpirozbe.altervista.org
 
     
   
   
     
     
     
     
     
     
     

 


 
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